Google X LAB: continua lo sviluppo in ambito medicale

Come noto, nella recentissima conferenza di South by Southwest (SXSW), Google ha sostanzialmente dichiarato il flop dei Google Glass (il prototipo degli occhiali che promettevano la “realtà aumentata”) ritirandoli dal mercato privato.

Dopo aver affidato Tony Fadell, padre di Nest Lab (azienda attiva nella domotica fondata da Tony Fadell e Matt Rogers acquisita da Google nel 2014), nonché, inventore dell'iPod, il compito di raddrizzare il tiro sui Glass, Google incassa la paternità di un progetto sulle lenti a contatto.

Ad 'occhio', il progetto sembrerebbe rappresentare un'ulteriore sviluppo dei Glass ma le informazioni divulgate in proposito sono davvero limitate. Ciò che sappiamo, è che il progetto non rappresenta una novità assoluta.

Lo scorso Luglio, a Basilea, il gigante dei servizi online, stringeva un accordo con la multinazionale farmaceutica Svizzera Novartis (attraverso la controllata Alcon) avviando una internship per progettare lenti a contatto che possano monitorare i livelli di zucchero nel sangue. Progetto del quale ancora oggi si hanno pochissime informazioni.

E' di qualche giorno fa, l'indiscrezione che un ulteriore progetto di “Smart-Lens” sia stato approvato da l'USPTO (l'Agenzia Americana che si occupa di brevetti) la quale ha riconosciuto, all'azienda di Lerry Page, la paternità del brevetto, pubblicando la descrizione della tecnologia in questione.

Nelle pagine diffuse sul sito web di USPTO (www.uspto.gov) si legge che le lenti avranno al loro interno un sensore il quale sarà collegato ad un chip posizionato in un altro strato della lente. Le componenti saranno tenute assieme da un involucro polimerico sul quale, però, si sa ben poco.
L'unica certezza sembra essere che le lenti possano consentire la correzione di alcune patologie oculistiche tra cui l'astigmatismo.

Anche se la paternità di un brevetto non vuol dire l'automatica commercializzazione del prodotto, le “Smart-Lens” brevettate da Google rappresentano un ulteriore sviluppo nei progetti che la multinazionale americana porta avanti nel settore medicale.

Che Google si stia pian piano trasformando da una realtà che offriva “solo” servizi online e, in generale, servizi di entertainment, in una gigantesca multinazionale impegnata in numerosi differenti settori tra cui quello medicale, non è una novità.

L'esempio dei Glass, principalmente utilizzati in ambito microchirurgico, del Tablet per combattere l'Ebola, dei braccialetti antitumorali, nonché, l'ingresso nel settore degli Smart-Phone, sembrano certificare che Google abbia voglia di diversificare il più possibile i propri servizi perseguendo una visione strategica che la vede sempre più impegnata in molteplici fronti accomunati dall'unico obiettivo di rivoluzionare e migliorare la vita sul nostro pianeta!

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