Technostress e nuove Dipendenze da Social Network

E' ormai noto che i Social Network stiano contribuendo, in modo consistente, alla diffusione del cosiddetto "Technostress", un fenomeno nato, negli anni '80, con lo sviluppo delle tecnologie digitali. Ci chiediamo, tuttavia, in questo articolo, se ci siano prove scientifiche che i Siti di Social Network (SNS) stiano creando una nuova forma di dipendenza legata proprio al loro sempre maggiore utilizzo quotidiano in tutte le fasce di età.

La risposta ce la da un recente studio condotto dai ricercatori delle Università di Lancaster, dell'Università di Bamberga e Friedrich-Alexander Univeristät Erlangen-Norimberga, che ha analizzato il comportamento di 444 utenti Facebook con l’obiettivo di studiare il fenomeno del technostress, ovvero, quella particolare forma di stress causato dalle tecnologie digitali e dall'utilizzo di SNS come Facebook ed Instagram.

La ricerca, tuttavia, arriva a risultati sui quali è davvero sorprendenti, affermando che gli utenti che hanno manifestato segnali di technostress, sono stati portati a mitigarlo utilizzando altre funzionalità all'interno della  piattaforma che è stata causa del loro affaticamento. Questa tipologia di comportamento compulsivo tende, in modo ricorsivo, ad accrescere il problema iniziale, aggiungendo allo stress lo sviluppo di una vera e propria dipendenza dall'utilizzo del Social.

"Un disagio moderno causato dall’incapacità di coabitare con le nuove tecnologie del computer”, così scriveva lo psicologico americano Craig Broad nel 1984 circa il fenomeno del technostress. Lo studioso, all’interno della sua pubblicazione “Technostress: the human cost of computer revolution”, affrontò per la prima volta nella storia la reazione delle masse alla novità della rivoluzione tecnologica.

Dopo trentacinque anni, le cose non sembrano essere cambiate. Dalla ricerca anglosassone, infatti, è emerso che i social network causano un forte stress agli utenti che ne fanno uso i quali, davanti ad una situazione psicologicamente destabilizzante, proseguono e incrementano la navigazione invece di interromperla, aumentando la possibilità di dar vita ad una dipendenza che, a sua volta, è causa di stress ancora maggiore.

Monideepa Tarafdar, professore di sistemi informativi e co-direttore del Center for Technological Futures presso la Lancaster University Management School e coautore della ricerca, ha dichiarato: “Sebbene possa sembrare illogico, gli utenti dei social media continuano a utilizzare le stesse piattaforme che causano loro stress piuttosto che allontanarsi da esse, creando confusione tra lo stress causato e l'uso compulsivo".

Ad acutizzare questa reazione, come sostiene l’accademico Christian Maier che ha raccolto i dati dagli utenti di Facebook, c’è la vasta gamma di funzionalità che queste piattaforme offrono all’utente e che agiscono sia come sia come fattori di stress che come distrazione da tale stress.

Abbiamo scoperto che gli utenti che avevano una maggiore abitudine ad utilizzare i social media avevano maggiori probabilità di restare all'interno dell'SNS piuttosto che allontanarsi quando avevano bisogno di distrarsi” dice il professor Sven Laumer e aggiunge: “Con Facebook, ci sono funzionalità che ti portano in mondi diversi all'interno della stessa piattaforma. Puoi trovarti in molti luoghi all’interno della medesima applicazione, ad esempio, seguendo le attività degli amici, pubblicando foto sulle attività quotidiane, passando ad una funzione di chat o giocando.

L’utente, bloccato in questa condizione, inizia ad assumere comportamenti compulsivi ed eccessivi che danno avvio al fenomeno della dipendenza.

Il fenomeno, figlio di una digitalizzazione della realtà sempre più dilagante, è diventato un problema che riguarda un numero sempre più considerevole di persone che, diversamente da quanto accade per tutte le altre forme di stress, tendono, quindi, a risolverlo non allontanandosi dalla fonte di stress, coltivando maggiori relazioni interpersonali, interagendo fisicamente con altre persone e favorendo un maggiore un contatto con la realtà, ma, al contrario, rimanendo all'interno del medesimo ambiente semplicemente diversificando le attività svolte al suo interno.

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