Google e il futuro di Intelligenza Artificiale e Machine Learning

Computer, smartphone, app e il web in generale, hanno segnato profondamente il nostro recente passato e, in particolar modo, l’ultimo decennio, costituendo o, comunque, favorendo la nascita di un gran numero di innovazioni ed invenzioni che hanno segnato in modo indelebile il nostro passato ma che, ancor più, forgeranno il nostro futuro.

Le nuove tecnologie hanno, in primo luogo, migliorato, tanti aspetti della nostra quotidianità e del nostro lavoro, riducendo distanze, rendendo più veloci ed efficienti i servizi, dandoci nuove opportunità e, in secondo luogo, hanno introdotto nuove forme e modalità di comunicazione non solo tra le persone, ma anche tra queste e gli oggetti presenti nei nostri ambienti quotidiani.

La vera rivoluzione copernicana, probabilmente, sta proprio in quest’ultimo aspetto, ovvero, nelle sempre più intense attività di ricerca e sviluppo finalizzate a perfezionare algoritmi che consentano ai computer di apprendere in modo automatico in funzione dell’esperienza acquisita al fine di fornire risposte adeguate ancor prima che i bisogni dell’utente si manifestino. Stiamo parlando dell’ormai nota Intelligenza Artificiale (AI) e, in particolare, di una branca di questa definita Machine Learning (traducibile, in italiano, con l’espressione “apprendimento automatico”).

In questo blog, avevamo già affrontato l'argomento del rapporto di Google con il Machine Learning nel lontano 2013, nell'articolo "Gli algoritmi di ricerca di Google verso il "Machine Learning" nel quale focalizzavamo la specifica applicazione nell'ambito delle ricerche effettuate dagli utenti attraverso il suo motore. Oggi, a 4 anni di distanza, vogliamo ampliare l'ottica e capire come si sta muovendo il settore anche in diversi ambiti di applicazione.

La necessità di sviluppare macchine dotate di capacità di apprendere automaticamente, nasce dall'esigenza di gestire una quantità sempre più grande di dati provenienti da fonti diverse che sarebbe impossibile gestire, umanamente, in tempi ragionevoli. Le macchine, grazie a capacità computazionali e di elaborazione sempre più elevate, sopperiscono a questa difficoltà e ci supportano nel compimento di scelte più appropriate, pertinenti ed efficaci.

A dimostrazione dell’importanza di queste tematiche e del forte impatto che stanno avendo nella nostra quotidianità, il gigante di Mountain View vi ha dedicato praticamente tutta l’ultima l’edizione del Google I/O, l'evento più atteso da sviluppatori ed ingegneri del settore, nel quale BigG presenta, annualmente, tutti i suoi nuovi progetti di Ricerca & Sviluppo.

In sintesi, si è trattato di tre giorni (dal 17 al 20 maggio) contrassegnati da incontri, conferenze e workshop dove sono stati focalizzati i miglioramenti apportati ai precedenti servizi di Google, nonché, quelli nuovi di prossima uscita.
Molte le novità legate, soprattutto, come anticipavamo sopra, al Machine Learning, un settore sul quale Google sta puntando ed investendo moltissimo e a cui sta riconoscendo un’assoluta priorità.

Senza scendere troppo negli aspetti tecnici, riassumiamo, di seguito, le novità di questa edizione di Google I/O. I progetti portati all’attenzione della community internazionale, sono stati, quest’anno, i seguenti: Google Play Procter, Google Foto, Smart Reply, Google For Jobs, Google Home, Google Lens, Google AutoDraw e, infine, alcune funzionalità note ma che sono state ulteriormente migliorate e potenziate. Ecco, di seguito, un quadro riassuntivo delle feature che caratterizzano ciascuna di queste applicazioni.

Google Play Procter” è un’applicazione che riguarda la sicurezza del sistema operativo e si pone come obiettivo quello di garantire, a suoi utenti, una navigazione veloce e, soprattutto, sicura. 
Quello che consente di fare, in sostanza, è una scansione delle app scaricate sul proprio smartphone verificando l'eventuale presenza di anomalie o malware presenti al suo interno. 
Questa applicazione che, apparentemente, non sembra molto innovativa, in realtà lo è, dal momento che mira a garantire agli utenti una maggiore protezione dei propri dati personali, aspetto, oggi, quanto mai sotto lo sguardo attento della comunità internazionale.

Altra novità, sicuramente apprezzata dagli utenti più social, è “Google Foto”, una vera e propria piattaforma che permetterà la condivisione di scatti fotografici tra i soggetti. Questa applicazione sarà in grado, non solo di riconoscere i soggetti presenti nell'immagine, ma anche di suggerirvi e di condividere questi scatti con i diretti interessati, cosa che non farà altro che aumentare gli scambi e le interazioni fra gli utenti.

Il modo di operare di quest'ultima applicazione, inoltre, è molto simile a quella di un'altra new entry chiamata “Smart Reply”. Anche questa funzione si basa sull'uso di algoritmi. Tuttavia, in questo caso, a cambiare è il campo di applicazione che diventa quello della messaggistica istantanea
In verità, non si tratta di una novità assoluta perché gli utenti di Inbox, forse, già conoscevano le potenzialità di questa applicazione che prevedeva la possibilità di generare risposte automatiche rispetto al contenuto presente nel messaggio ma in riferimento al contenuto di un’email.
In sostanza, quello che permette di fare all'utente non è solo quello di scegliere tra 3 possibili opzioni di risposte standardizzate che il sistema mette a disposizione, ma anche di poter dare una risposta più articolata e personale. In questi casi, il sistema impara il nostro stile di risposta e lo ripropone nelle successive situazioni.

Sempre facendo ricorso al Machine Learning, altra novità proposta è stato il “Google For Jobs”.
Visti anche i tempi e le continue ricerche relative a trovare un nuovo impiego di lavoro, Google ha pensato bene di mettere a punto un servizio per aiutare gli utenti in cerca di lavoro e metterli in contatto con tutte le imprese che hanno delle posizioni lavorative aperte. 

E ancora, scorrendo nel lungo elenco delle news di Google I/O 2017, troviamo “Google Home”, ovvero, un vero è proprio assistente personale che merita una menzione particolare. Già protagonista dello scorso anno, Google Home torna alla ribalta con una versione ancora più versatile e funzionale. Si tratta, di un dispositivo in grado di interagire con noi e con il nostro ambiente domestico
La tendenza è quella di fare diventare questo congegno una sorta di assistente personale che sappia, non solo, ricordandoci appuntamenti o incontri di lavoro, ma anche avvisarci delle condizioni di traffico o di eventuali contrattempi che potremmo incontrare lungo la strada per recarci a lavoro.

E poi, sempre legato all’affascinante mondo dell’apprendimento automatico, troviamo “Google Lens”, un’applicazione in grado di riconoscere un oggetto e di ricavarne informazioni soltanto inquadrandolo con una fotocamera. 
Questa applicazione potrà essere utile, non solo, a negozi e locali che potranno avvalersene per interagire in maniera più diretta con i loro possibili clienti, ma anche essere utile per agevolare alcuni servizi come acquistare i biglietti di un concerto o di un volo semplicemente inquadrando una locandina o un codice di prenotazione sul sito della compagnia di volo.

Inoltre, sono stati presentati anche potenziamenti di alcune applicazioni già presenti su Google. 
É il caso ad esempio, della funzione "Translate” che diventa capace di una traduzione non più vincolata alla semplice parola ma capace di interpretare un'intera frase valutandone sia il contesto semantico che strutturale.

E poi, ci sono applicazioni che hanno uno scopo, per certi versi, più “nobile”, che si mettono al servizio della ricerca medica e che, sfruttando anche le funzionalità del deep learning, procedono ad esaminare le immagini di analisi provenienti dai laboratori medici relativi a pazienti affetti da cancro. 
Il nome della tecnologia di Machine Vision è “GoogLeNet” è potrebbe apportare un contributo davvero significativo all'interno del campo medico perché consentendo un'alta risoluzione (spesso superiore ai 10 giga pixel) potrebbe rilevare anomalie che, ad occhio nudo, richiederebbero più tempo. 
Questa applicazione non intende, ovviamente, sostituirsi alle diagnosi del personale medico, ma solo offrire uno strumento utile per poter, eventualmente, intervenire tempestivamente sui pazienti e garantirgli una maggiore possibilità di guarigione.

E poi, tra le più divertenti applicazioni c’è, sicuramente, “AutoDraw”, un semplice ed intuitivo tool paragonabile ad un editor grafico che richiama alla mente il primo programma di composizione per immagini “Paint”. 
Con questa funzione di Google è possibile scegliere tra pennelli, forme geometriche ma anche disegnare a mano libera. In quest'ultimo caso, il software interviene riconoscendo l'immagine e, prevedendo ciò che vorreste realizzare, da la possibilità di convertire l'immagine con un disegno più definito presente tra quelli a sua disposizione.

Google ci mostra, ancora una volta, in questa edizione, come l'apprendimento automatico dei dispositivi che utilizziamo tutti i giorni costituisca la frontiera di sviluppo del nostro futuro più prossimo. La loro capacità di leggere ed interpretare, in modo sempre più precisa e dettagliata, i nostri bisogni, semplificherà significativamente la nostra vita.

Questi assistenti virtuali saranno, quindi, sempre più indispensabili nella gestione della nostra quotidianità anche se, ipotizziamo, che non riusciranno mai a sostituire l'intelligenza umana con tutte le sue sfumature, colori e possibilità di trasferire e scambiare passioni ed emozioni. …O forse ci sbagliamo?!

Categoria
Nuove tecnologie